La notizia del rinvio a giudizio del sindaco Bellia per abuso d’ufficio, negli ultimi giorni, è diventata il principale argomento di discussione nel centro etneo. Nelle piazze, nei bar e nei social non si parla d’altro. Un argomento che ha suscitato diverse reazioni: ci sono quelli che non aspettavano altro per poter mettere il sindaco in croce, ci sono poi quelli che lo difendono a spada tratta, pronti a giurare sulla sua onestà ed infine c’è chi sulla vicenda mantiene una posizione neutrale, aspettando che la magistratura faccia chiarezza sui fatti. Sulla notizia del rinvio a giudizio è intervenuto lo stesso sindaco Bellia che ha detto: ‹‹Avremo la possibilità di chiarire davanti ai giudici, ai quali rimettiamo la nostra fiducia, l’onestà del nostro operato confidando nella più veloce definizione della vicenda contestata.››. I fatti contestati dalla magistratura riguardano l’incarico di esperto (determinato subito dopo la sua prima elezione a sindaco) assegnato all’ex sindaco Andrea Messina. ‹‹Una decisione – scrivono i magistrati – che avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale al Messina.››. Una notizia, quella del rinvio a giudizio al sindaco Nino Bellia, arrivata come un fulmine a ciel sereno che, inevitabilmente, potrebbe minare la serenità amministrativa del primo cittadino. Un comune di 23.000 abitanti, come San Giovanni La Punta, di per sé con una lunga serie di criticità non è affatto facile da gestire. Riuscirà il sindaco Bellia, sotto il peso di questa grana giudiziaria, a proseguire l’attività amministrativa con la giusta serenità? In paese se lo domandano in tanti, ma solo il tempo potrà dare le giuste risposte.