Un Catania a due facce non va oltre il pari a Castellamare di Stabia. Un Catania in chiaro scuro che parte bene nel primo tempo ma poi lascia campo alla Juve Stabia che trova un gol fortuito su un tiro di Scaccabarozzi deviato in rete da Giosa. Appare subito chiara a tutti la necessità di intervenire sulla formazione iniziale con qualche sostituzione. Giocatori come Izco e Sarao si rivelano inconsistenti. In particolare il giocatore argentino sembra proprio la brutta copia di quello che ricordavamo dai tempi della serie A. Ma come si sa a causa dei vari infortuni, e delle partite ravvicinate Mister Raffaele deve fare di necessità virtù. Così il primo tempo scorre via con la squadra campana in vantaggio. Nel secondo tempo le cose cambiano; Peppe Raffaele aggiusta il tiro, cambiando modulo e tornando al suo favorito 3-4-3. Entrano Golfo e Zanchi per Dall’Oglio e Izco. Il Catania corre, spinge e macina gioco. La Juve Stabia si difende e cerca di proteggere il risultato, cosa che gli riesce anche con il contributo dell’arbitro che non concede un rigore nettissimo alla squadra etnea. Sorpresa e incredulità tra i supporter etnei che hanno seguito la partita su Rai sport. Il replay non concede dubbi. Troest, con il braccio largo, tocca la palla con la mano, ma l’arbitro dice che non c’è nulla. Dopo qualche minuto arriva il pareggio del Catania grazie ad una punizione di Luis Maldonado deviata dalla barriera in rete. Questa è la storia di una partita combattuta con i denti da tutt’è due le squadre. Tra i giocatori in maglia rossazzurra si guadagnano la copertina Maldonado e Welbeck. Il primo inventa e apre il gioco per i compagni, il secondo morde le caviglie degli avversari e dimostra grinta da vendere. Alla fine la compagine guidata da Peppe Raffaele torna a casa con un punto ma, se si considerano le tante assenze in casa etnea, va bene così.