Come si fa a spiegare la sconfitta di 5 a 1 a Terni? Una premessa è d’obbligo: la Ternana ha dimostrato anche oggi di essere la “squadra ammazza campionato”; una squadra composta da 22 titolari che può tranquillamente ben figurare anche nel campionato di serie B. Il Catania dal canto suo, pur con tutte le defezioni dovute ai vari infortuni, ci ha provato. Peppe Raffaele ha messo in campo una squadra offensiva con il modulo 4-3-3. L’obiettivo dell’allenatore siciliano era quello di giocarsela a viso aperto. Ma a volte oltre ai mezzi tecnici e alla buona volontà ci vuole anche un pizzico di fortuna. La partita si è messa male sin da subito con un tiro da fuori area di Mammarella che, al primo minuto di gioco, finisce in rete. Dopo qualche minuto arriva il raddoppio della Ternana con un tiro di Defendi deviato in porta da Giosa. Raffaele cambia Zanchi, uscito per infortunio muscolare, e mette dentro Matteo Di piazza. Il Catania con grinta guadagna campo e accorcia le distanze con Sarao che mette di testa in rete. A quel punto la partita potrebbe riaprirsi ma, prima Di Piazza che sbaglia il più facile dei gol e dopo un’azione da rigore non sanzionata dall’arbitro sullo stesso Di Piazza non cambiano l’inezia della partita. Il colpo di grazia arriva alla fine del primo tempo quando Giosa commette un altro errore difensivo e permette a Paghera di segnare il 3 a 1. Impossibile negarlo, la squadra di Lucarelli è troppo attrezzata e se commetti errori li paghi. Il Catania ci prova a regeagire anche nella ripresa ma ormai, probabilmente, con poca convinzione. La differenza tra le due squadre è evidente e al Catania pesano oltremodo le assenze per infortunio dei vari Piccolo, Russotto e Volpe. La Ternana prosegue senza particolari difficoltà la sua corsa verso la promozione, il Catania, invece, deve resettare tutto e dimenticare questa brutta sconfitta. All’orizzonte c’è lo scontro diretto con il Bari. Il terzo posto è alla portata della squadra etnea.