Giuseppe Raffaele nella conferenza stampa pre partita aveva detto: ‹‹Non aspettatevi un bel Catania…›› In effetti nessuno se lo aspettava un bel Catania. Men che meno dopo aver letto la formazione iniziale che l’allenatore ha messo in campo contro il Teramo. Ma è pur vero che nessuno immaginava di vedere una partita del genere. Dopo la vittoria a Bisceglie l’avevamo detto che una rondine non fa primavera. Ma non era immaginabile un passo indietro del genere. Il Catania è sceso in campo confuso e senza idee. Il pallino del gioco, per tutto il primo tempo, è stato ad appannaggio del Teramo. I giocatori del Catania non riescono a fare due passaggi consecutivi. Mancava un uomo d’ordine in mezzo al campo. Qualcuno che potesse fare qualche verticalizzazione. Il Catania gioca alla viva il parroco, lanciando palloni alla rinfusa. A questo punto è lecito chiedersi perché Maldonado è rimasto in panchina. Perché Raffaele ha messo in campo una squadra del genere? Il Teramo, che ha fatto la sua onesta partita, trova il gol con una papera di Confente. Da lì in poi le cose per il Catania si mettono peggio. La squadra teramana si difende ordinatamente e cerca il guizzo con il contropiede. Giocatori come Bombagi diventano vere e proprie spine nel fianco per la difesa etnea. Le cose stavolta non migliorano nella ripresa. Il Catania si sveglia un po’ con l’ingresso in campo di Piccolo e Maldonado, ma a quel punto, ormai, la frittata era già bell’è fatta. Adesso c’è da spegnere l’interruttore e resettare tutto. A questo punto della stagione è inutile parlare di cambio tecnico. Bisogna solo fare un po’ di ordine e stringere i denti, aspettando tempi migliori…