Disastro Catania, quale futuro dopo la sconfitta con il Potenza?

Quella contro il Potenza doveva essere una vittoria, invece siamo qui a commentare l’ennesima sconfitta della gestione Toscano. Un 2 a 0 netto che non lascia dubbi sul risultato. Una partita viziata dai soliti errori difensivi con Adamonis sul banco degli imputati. Il giovane portiere etneo ha dato nuovamente prova di non essere all’altezza di giocare in questa categoria, ma non è certamente l’unico responsabile di questa disfatta.

Anche contro il Potenza l’attacco etneo si è riconfermato spuntato. Montalto a dir poco impalpabile, Stoppa, che nelle ultime giornate aveva fatto bene, si è fatto condizionare dalla mediocrità generale sbagliando persino un calcio di rigore. Anche Roberto Inglese, entrato in campo troppo tardi, non è riuscito a incidere. Anche chi aveva fatto bene a inizio stagione come, ad esempio, Lunetta, negli ultimi tempi sta deludendo giocando al di sotto delle proprie possibilità.

E pensare che Toscano nella conferenza stampa di presentazione, la scorsa estate, aveva detto: ‹‹A Catania vogliamo giocatori con un forte senso di appartenenza, giocatori motivati…››. A ben vedere dai risultati e dalle prestazioni della squadra, la società non è riuscita ad accontentare il tecnico. Oggi il Catania è una squadra incompleta, un cantiere aperto che, con un misero bottino di 28 punti conquistati nel girone di andata, lascia scontenti tutti. Ai più sembra di rivedere una replica dello scorso anno. In effetti, la squadra di Toscano ha totalizzato appena tre punti in più rispetto al girone di andata dello scorso campionato. Non c’è che essere scontenti da questa situazione.

Il Catania ha dimostrato di essere una squadra incostante, con risultati altalenanti. A gennaio la società dovrà intervenire sul mercato se vuole salvare una stagione al momento deludente. Servono un portiere d’esperienza, un difensore, un terzino, un centrocampista e un attaccante prolifico che possa fare da spalla a Inglese. I tifosi etnei sono stanchi dei proclami societari, adesso ci vogliono fatti e non parole!

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