In questi ultimi mesi sono stati numerosi i casi di “sceneggiature” ben congeniate, volte a far cadere in trappola soprattutto anziani, con la scusa che un loro parente, avendo causato un incidente stradale, avrebbe necessità urgente di denaro o gioielli per risarcire la vittima, evitando così spiacevoli conseguenze legali.
Questa volta, però, i Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, sono riusciti ad arrestare in flagranza, per tentata truffa aggravata, un 42enne pregiudicato e a denunciare un 17enne, entrambi di Catania.
La vittima prescelta, infatti, una signora di 65 anni residente a Mascalucia, aveva partecipato ad una delle tante conferenze dedicate alla prevenzione di questi odiosi reati, organizzate proprio dai Carabinieri di Gravina e dunque, quando il finto maresciallo l’ha contattata, chiedendole del denaro per evitare l’arresto del figlio che, a suo dire, aveva investito una donna in stato interessante, lei ha retto il gioco ma, contemporaneamente, con un altro telefono, ha avvisato i Carabinieri.
Compresa la necessità di un tempestivo intervento, il Comandante della Compagnia è intervenuto personalmente, assieme ai militari della Sezione Operativa e a quelli della Tenenza di Mascalucia, pianificando l’intervento in modo da cogliere sul fatto i malviventi.
Suddivisi in più squadre, dunque, alcuni Carabinieri hanno raggiunto la signora e altri si sono appostati nei pressi della sua abitazione, mentre la donna abilmente rassicurava i truffatori che di lì a breve avrebbe consegnato loro soldi e preziosi.
Dopo pochi minuti, infatti, i due truffatori hanno raggiunto la vittima a bordo di uno scooter e mentre uno è rimasto a bordo, il 41enne è entrato nell’appartamento dove, però, non appena ha intascato il “bottino”, è stato bloccato e messo in sicurezza.
Segnalato l’arresto ai colleghi in strada, l’altro team è intervenuto bloccando il giovane rimasto sul motorino, poi identificato per il 17enne.
Il maggiorenne, dunque, ferma restando la presunzione di innocenza valevole ora e fino a condanna definitiva, è stato arrestato per truffa in concorso, mentre il minorenne denunciato all’Autorità Giudiziaria.