I carabinieri della compagnia di Acireale hanno sanzionato, con 18.000 euro di multa, una pizzeria di Aci Castello che versava in pessime condizioni igienico sanitaria.
Rimane alta l’attenzione del Comando Provinciale Carabinieri di Catania in merito alla tutela della sicurezza alimentare e della sanità pubblica e privata.
Nei giorni scorsi infatti, i militari della Compagnia Carabinieri di Acireale, nell’ambito dei controlli congiunti con i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania (N.A.S.), hanno sanzionato il titolare di un esercizio commerciale di Aci Castello, ritenuto responsabile di alcune violazioni nel settore igienico-sanitario.
Al riguardo, durante l’attività ispettiva, i Carabinieri hanno controllato una pizzeria situata nel centro cittadino che adoperava come deposito alimentare un cortile non a norma perché, in realtà, idoneo soltanto alla raccolta differenziata dei rifiuti. In particolare, accanto ai rifiuti, che però non erano stati differenziati e, pertanto, erano ammassati all’interno di vari contenitori di plastica, i militari hanno trovato due frigoriferi che contenevano bevande, anche alcoliche, e bottiglie di vetro di acqua tutte impolverate. La presenza di spazzatura non sigillata ha, ovviamente, attirato blatte e formiche che, strisciando fino all’interno del locale, hanno raggiunto i banconi per la lavorazione di alimenti. Difatti, nei pressi del forno, i Carabinieri hanno trovato anche trappole per topi, oltre che polveri insetticide.
Le attrezzature ispezionate sono state trovate sporche, come il pavimento e le piastrelle che presentavano unto non rimosso da tempo.
Anche le guaine dei frigoriferi e del banco di lavoro erano ammuffite e alle pareti mancavano alcune piastrelle con conseguente caduta di pezzi di intonaco.
La titolare del locale, una 60 enne del posto, aveva anche raccolto in un congelatore a pozzetto diversi kg di pesce privi di tracciabilità: più di 5 kg di calamari, 1,5 kg di gamberi rossi, quasi 4 kg di pesce spada a fette, tutti stipati in una busta di plastica sulla quale non vi era alcuna etichetta relativa alla tipologia del prodotto, alla scadenza, alle indicazioni sulla conservazione, ovvero tutte quelle informazioni sulla tracciabilità che certificano l’origine dei prodotti e la loro corretta conservazione.
Infine, i militari hanno accertato anche che era scaduta l’autorizzazione agli scarichi fognari e che nemmeno gli estintori non erano stati revisionati, motivo per cui l’imprenditrice è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria.
All’esito dell’ispezione, i prodotti alimentari sono stati sequestrati e nei confronti della proprietaria sono state elevate sanzioni amministrative pecuniarie dell’importo complessivo di quasi 18.000 €.