La Procura della Repubblica, nell’ambito di un’indagine a carico di un quarantaquattrenne di Aci Catena (CT), indagato per “atti persecutori”, ha richiesto ed ottenuto, dal GIP del Tribunale di Catania, la misura cautelare degli arresti domiciliari, eseguita dai Carabinieri della locale Stazione.
I fatti che hanno portato all’emissione del provvedimento restrittivo, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, sono stati segnalati ai Carabinieri da una quarantunenne del posto.
La donna, separata dall’ex marito da circa sei anni, ha denunciato comportamenti persecutori e vessatori durante i quali, l’uomo avrebbe messo in atto una serie di azioni ossessive e intimidatorie nei confronti della vittima e dei loro due figli, di 9 e 17 anni.
L’indagato, in particolare, non accettando la separazione avrebbe focalizzato le sue attenzioni sul figlio maggiore, persona con disabilità, che avrebbe risentito psicologicamente delle pressioni subite. Di fatto, l’uomo avrebbe preteso, da parte della donna, di essere costantemente informato su tutte le loro attività, gli spostamenti e le frequentazioni.
La denunciante, infatti, ha riferito un episodio che si sarebbe verificato in occasione di un viaggio a Napoli fatto da lei con i due figli, di cui l’indagato non era stato informato.
L’indagato, in questa circostanza avrebbe iniziato a effettuare ripetute videochiamate al figlio maggiore che, inizialmente restio a rispondere, avrebbe infine ceduto, rivelando la destinazione del viaggio.
Questa informazione avrebbe scatenato la rabbia dell’uomo, il quale, avrebbe imposto al figlio di rimanere in costante contatto con lui, mostrandogli dove fossero e con chi si trovassero. Queste richieste sarebbero state accompagnate da offese rivolte sia alla madre che al giovane.
Il comportamento ossessivo del maltrattante avrebbe causato nel ragazzo un profondo disagio psicologico tant’è che lo stesso avrebbe bloccato il contatto telefonico del padre che, tuttavia, avrebbe seguitato a cercarlo tramite altre applicazioni, mantenendo sempre un tono aggressivo e minaccioso.
In sede di denuncia, la donna ha riferito ai militari dell’Arma un ulteriore episodio particolarmente significativo, utile per far comprendere gli atteggiamenti con cui l’ex marito imponeva le sue pretese.
Nel mese di luglio, infatti, l’uomo, mentre si trovava in compagnia del figlio maggiore, l’avrebbe minacciata, dicendo alla ex moglie che non le avrebbe restituito il ragazzo se lei non gli avesse consegnato la carta ricaricabile sulla quale veniva accreditato l’assegno unico per i figli. La donna, temendo gravi ripercussioni emotive sul figlio, si sarebbe trovata costretta a cedere a tale richiesta.
I riscontri forniti dai Carabinieri avrebbero confermato la veridicità dei fatti denunciati. Di conseguenza, il GIP ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari lo scorso 31 ottobre. L’uomo, già condannato nel dicembre 2022 per “maltrattamenti in famiglia” ai danni della stessa ex moglie, avrebbe continuato a violare il divieto di avvicinamento. Inoltre, in un altro episodio, avrebbe causato lesioni personali alla vittima e al suocero.
In relazione a detti elementi il GIP ha disposto la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato.