“Lasciate ogni speranza o voi che entrate”. Questo dovrebbe essere scritto nei cartelli stradali che avvisano tutti coloro che imboccano l’Asse Attrezzato di Catania. Un monito per tutti coloro che devono affrontare una giungla di piante e alberi che invadono le carreggiate. Se poi a questo ci aggiungiamo pure i rifiuti sparsi ovunque e ampi tratti dell’Asse al buio, ecco che il quadro che ne viene fuori è infernale. Il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, ha chiesto più volte interventi duraturi e definitivi per una delle più importanti strade della zona sud del capoluogo etneo. Appelli caduti nel vuoto ed ora gli automobilisti non possono far altro che sperare nella buona sorte ogni volta che devono utilizzare questa strada. Ma è veramente così difficile renderla sicura? A questo punto crediamo che la risposta non sia affatto scontata. Eppure bisogna fare qualcosa ora prima che sia troppo tardi. Parliamo di una strada che collega il Corso Indipendenza con i quartieri di Librino, San Giorgio, Fossa Creta e con l’aeroporto di Fontanarossa, la tangenziale e l’ospedale San Marco. Un percorso di guerra con buona pace dei catanesi.