“Un disastro, sono avvilito e disperato. Il paese è sommerso da un tappeto alto 5 centimetri di cenere vulcanica, Circa 7 chilogrammi per metro quadrato, caduti nello spazio di due ore, dalle 18 alle 20, dopo il nuovo risveglio dell’Etna.”. Ha dichiarato all’agenzia Ansa il sindaco di Milo, Alfio Cosentino. Lo stesso primo cittadino ha detto di essere pronto a gesti eclatanti come, ad esempio, consegnare la propria fascia di sindaco al Prefetto. Insomma, c’è tanta rabbia e impotenza per una emergenza continua. I Sindaci dei paesi pedemontani non hanno tregua, sembra quasi una battaglia contro i mulini a vento. La cenere vulcanica caduta copiosa nella giornata di ieri ha ricoperto diversi comuni: Giarre, Riposto, Santa Venerina, Sant’Alfio, Milo e Zafferana Etnea con inevitabili disagi per le popolazioni. I Sindaci sono esasperati non riescono più a far fronte alle spese per la pulizia straordinaria dei loro comuni. Non solo strade, ma anche piazze, cimiteri, tetti e grondaie degli edifici comunali e scolastici. Per non parlare delle caditorie per le acque reflue ormai otturate dalla cenere vulcanica. Sulla questione questa mattina è intervenuto il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. E’ stata organizzata una riunione straordinaria con i sindaci dei comuni colpiti da questa calamità naturale. Nella riunione il Presidente della Regione ha detto di aver chiesto all’Unione Europea di riconoscere lo stato di calamità nazionale per poter dare una boccata di ossigeno ai Sindaci coinvolti dal problema cenere vulcanica. I Sindaci nel frattempo prendono tempo, ma monta la rabbia tra i cittadini ormai esasperati da questa emergenza.