Gli abitanti dei Paesi Etnei questa mattina si sono svegliati sotto una pioggia di cenere vulcanica. Una vera e propria emergenza senza fine, ancora molti comuni devono rimuovere dalle strade la cenere vulcanica caduta copiosa poco meno di un mese fa. Quella che la scorsa notte era una classica eruzione stromboliana dal cratere Voragine, nelle prime ore dell’alba si è trasformata in un nuovo parossismo.
Così come ha spiegato con un comunicato stampa l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: ‹‹Dalle immagini della rete di videosorveglianza si osserva che la forte attività stromboliana al cratere Voragine precedentemente descritta nel comunicato di aggiornamento delle ore 2:56, è evoluta in fontane di lava. Tale attività è attualmente in corso e produce una nube vulcanica che, in accordo con il modello previsionale, si disperde in direzione ESE (est sud est)››.
La pioggia vulcanica si è riversata sui comuni dell’area pedemontana: Viagrande, Trecastagni, San Giovanni La Punta, Aci Bonaccorsi, Aci Sant’Antonio, Valverde, Mascalucia, solo per dirne alcuni. Nella zona di Zafferana Etnea, oltre alla cenere vulcanica, sono caduti anche lapilli che hanno creato danni ad alcune autovetture. A causa dell’attività vulcanica è stato chiuso il settore B1 dell’aeroporto di Catania con la riduzione degli arrivi a 6 voli l’ora.