Nel raccontare il pareggio del Catania a Vibo, ci viene in mente il film della serie 007 “Missione Goldfinger”. Nel film il cattivo di turno, tale Goldfinger, cerca in tutti i modi di assaltare “Fort Knox” per potersi appropriare della riserva aurea degli Stati Uniti. Ma alla fine, dopo tanti tentativi, non riesce nel suo scopo. Allo stesso modo, oggi il Catania le ha provate tutte per portarsi a casa i 3 punti, ma nulla ha potuto fare contro il muro difensivo eretto dai padroni di casa. Il Catania corre e sin dai primi minuti di gioco mette le cose in chiaro. Gli etnei attaccano a spron battutto ma non riescono a trovare la via del gol. Al 18esimo minuto Russotto viene platealmente strattonato in area di rigore. Il rigore è nitido ma, con una decisione cervellotica, l’arbitro dice che non c’è niente. Il Catania continua ad attaccare, tuttavia al 37esimo minuto del primo tempo arriva la beffa. La Vibonese con un contropiede trova la via del gol, grazie anche ad uno svarione difensivo degli etnei. Il Catania reagisce immediatamente e, qualche minuto dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo trova il pareggio con un preciso colpo di testa del solito Sarao. Il Catania continua ad attaccare anche nel secondo tempo ma forse, anche a causa della stanchezza, con meno convinzione. La partita, nonostante i cambi, prosegue su questa falsariga fino al triplice fischio dell’arbitro. Il Catania conquista il terzo pareggio consecutivo e, inevitabilmente, vede allontanarsi il quarto posto. Questa volta però il pareggio lascia l’amaro in bocca ai tifosi. Migliori in campo per gli etnei senz’altro Andrea Russotto e Nana Welbeck. Da rivedere, invece, Antonio Giosa. Un suo errore è costato il gol della Vibonese, forse il giocatore avrebbe bisogno di una sosta per rifiatare.