Il Catania torna da Picerno a mani vuote. Una sconfitta di misura per 1 a 0 che sancisce, inevitabilmente, la crisi per la squadra di Lucarelli. Dopo l’importante campagna acquisti di gennaio che, in parte, ha cambiato il volto della squadra etnea non ci si può più fare ricorso agli alibi. Appena due punti nelle ultime tre partite sono davvero poca roba per una squadra che ambisce ad un campionato di vertice.
Chi pensava che con i nomi altisonanti le cose sarebbero cambiate si sbagliava di grosso. Di certo è aumentato il monte ingaggi ma i risultati latitano. Ma quello che fa più rabbia ai tifosi del Catania è la mancanza di rabbia agonistica. Vedere sistematicamente i giocatori del Catania surclassati dagli avversari fa troppa rabbia. Un Catania mollo e con poche idee che vaga disperato tra i campi di periferia. Ai tempi della serie A nessuno, tra i tifosi del Catania, avrebbe immaginato un Catania così arrendevole al cospetto del Picerno.
Probabilmente, più che nomi da figurine Panini, al Catania servirebbe un bel bagno di umiltà. Ha poco senso commentare la partita in sé, piuttosto è necessario evidenziare le criticità del momento. Quello che fa preoccupare è anche la cronica crisi da gol degli attaccanti rossazzurri. Come non pensare, in particolare, ai due gol sprecati sottoporta da Costantino? Cambiano gli interpreti, ma l’attacco del Catania continua ad essere anemico. Il Problema di questa squadra va cercato a fondo e va risolto al più presto.