Il lavoro dei docenti è in classe con i propri alunni e non va distratto da attività organizzative che potrebbero riguardare altre figure professionali e non quella del docente che deve essere impegnata e valorizzata nel suo ruolo e non in altre attività che la scuola dell’autonomia interpreta per la funzionalità del sistema scolastico. ‹‹L’idea di istituire la figura del mobility manager scolastico è scellerata e senza senso››, questo il commento del segretario della UIL scuola Catania, Salvo Mavica in merito alla figura del mobility manager, che il ministero intende introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado. ‹‹Il lavoro dei docenti è in classe con i propri alunni e non va distratto da attività organizzative che potrebbero riguardare altre figure professionali – spiega Mavica – Dalla mia pregressa e lunga esperienza nella qualità di DSGA e ancor prima di “segretario”, posso affermare senza remora alcuna, che le incombenze pensate da fare espletare al mobility manager sono da sempre state assolte, trattate e superate, nelle scuole che insistono sul territorio, con dedizione e in maniera egregia dai dirigenti scolastici, collaboratori del dirigente e personale tecnico ed amministrativo. I problemi della scuola sono altri, molto più importanti e oramai diventati atavici. Mi chiedo, allora, se questo non sia un altro modo per sviare e sottacere ancora una volta a tali gravi problematiche che attanagliano la scuola italiana. Piuttosto che fornire strumenti, giuste risorse economiche, adeguare gli organici, dotare le scuole di asset organizzativi ottimali, adeguare i fatiscenti edifici sia dal punto di vista strutturale che alle norme antisismiche, all’abbattimento delle barriere architettoniche, agli impianti antincendio, alle certificazioni sanitarie, di conformità ed agibilità, (interrompo l’elencazione che invero può proseguire all’infinito e non voglio apparire pedante) il nostro Ministro inventa figure che non apporterebbero alcun beneficio. Tra i tanti problemi da affrontare c’è quello delle strutture scolastiche e della loro sicurezza – continua Salvo Mavica – ed a proposito di questo, proprio in questi giorni si è scongiurato l’irreparabile, con il crollo del tetto del glorioso Boggio Lera, mi chiedo dunque se per parlarne occorre attendere le sciagure. I miliardi che tutti si vantano di aver fatto convogliare in Italia, con il PNNR…cosa è stato programmato per la scuola? Per il personale niente! per le strutture e gli edifici scolastici men che meno e non ne abbiamo notizia. Con il semplice ragionamento del buon padre di famiglia è il momento di dire No, non è possibile e non ci stiamo. Una soluzione? mobilitiamoci, diamo forza all’azione sindacale, azione propositiva e costruttiva, entrare nel merito delle questioni per risolvere i veri problemi, ora più che mai necessaria e utile poiché siamo tutti nella stessa barca che è piuttosto instabile››.