Il presidente del MAAS (Mercati Agro-Alimentari Sicilia), nonché vice presidente di Italmercati, Dott. Emanuele Zappia, nei giorni scorsi ha preso parte alla riunione del coordinamento dei Mercati all’ingrosso del Sud che si è svolta presso la Camera di Commercio di Catanzaro.
Presenti anche il presidente di Itamercati, Fabio Massimo Pallottini; vice presidente vicario di Italmercati, Paolo Merci; il direttore del Mercato Agroalimentare della Sardegna, Giorgio Licheri; il presidente del Centro Agro – Alimentare Riminese, Giovanni Indino.
Un coordinamento che metterà a sistema le esigenze e le prospettive dei mercati del Mezzogiorno.
Durante il suo intervento il presidente Zappia ha evidenziato che, per anticipare il futuro dei Mercati, bisogna riorganizzare gli orari di funzionamento delle strutture mercatali aprendo anche un dibattito con i vari soggetti coinvolti.
<<La problematica della riorganizzazione degli orari è difficilmente rinviabile>>, sostiene Zappia.
<<Questo focus, che si è tenuto a Catanzaro, sui mercati del Sud è servito ad istaurare una forte collaborazione tra tutti i mercati di Italia e a lavorare in maniera sinergica – continua il presidente Zappia – I mercati del Sud non possono permettersi di farsi trovare impreparati a quella programmazione del 2024 che porterà i mercati del Nord a rimodulare l’orario
ed è per questo che bisogna cominciare a lavorare per attuare anche noi questi importanti cambiamenti. È evidente, comunque, che bisogna tenere conto delle caratteristiche del territorio in cui si opera, ad esempio, al Sud rispetto al Nord vi sono molti mercatini rionali di fondamentale importanza, con determinate caratteristiche ed esigenze. Altra cosa fondamentale e coordinarsi con le istituzioni locali, in primis i comuni.
Oggi più che mai bisogna cercare di accorciare le ore lavorative, facendo soprattutto una scrematura di quelle ore che sono improduttive e pensare, di contro ,a intensificare l’aspetto commerciale>>.
<<Nella fattispecie il mercato di Catania – dice il presidente del MAAS – presenta ore di commercializzazione che improduttive, come ad esempio le giornate di sabato. È evidente, inoltre, che occorre ridimensionare le ore notturne e, in alternativa, provare a stabilire orari lavorativi pomeridiani in maniera tale da acquisire tutte quelle fette di mercato e quelle categorie che, ad oggi, si rivolgono altrove per l’approvvigionamento di merci proprio perché non prediligono le fasce lavorative notturne>>.