Nicolosi, scoperti dai carabinieri a rubare rame in una struttura privata

Nell’ambito delle linee guida del Comando Provinciale dell’Arma, volte alla prevenzione e alla repressione dei reati, con particolare attenzione ai cosiddetti reati predatori, come rapine e furti, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Paternò hanno denunciato due pregiudicati, un 37enne di Catania e un 46enne di Paternò, sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, ritenuti responsabili di tentato furto aggravato in concorso.

In particolare introno alle ore 12.00, nel corso di un servizio di perlustrazione nel territorio di Nicolosi, non è sfuggita agli occhi esperti dei militari della pattuglia, la presenza di un’autovettura Mini Cooper parcheggiata all’interno del perimetro di una struttura in disuso, precedentemente adibita a casa di riposo per anziani. Quindi scesi dall’auto di servizio la loro attenzione è stata attirata anche dai rumori sospetti provenienti dai locali dell’edificio facendo ipotizzare, pertanto, la possibile presenza di soggetti intenti a commettere reati.

Considerata l’ampiezza della struttura e il rischio di fuga dei probabili ladri, i militari dell’Arma hanno richiesto il supporto di ulteriori unità di rinforzo, dalla Centrale Operativa di Paternò. Con l’arrivo dei colleghi, è stato organizzato un intervento coordinato che ha permesso, agli investigatori di accedere all’interno della struttura e sorprendere due individui intenti a maneggiare ciò che restava dell’impianto elettrico.

I Carabinieri li hanno quindi immediatamente bloccati e messi in sicurezza, impedendo loro ogni possibile tentativo di fuga. Successivamente, hanno naturalmente avviato un’accurata ispezione dei locali, nel corso della quale hanno trovato vari attrezzi da lavoro disseminati sul pavimento, tra cui cacciaviti, pinze e tronchesi, strumenti comunemente utilizzati per lo smontaggio di impianti e strutture metalliche ed infatti, hanno anche trovato alcuni cavi elettrici già stati tranciati e pronti per essere asportati.

Ai Carabinieri, i due hanno cercato di fornire delle giustificazioni, palesemente fantasiose, circa la loro presenza in quel posto sostenendo di non aver sottratto nulla e dichiarando di essere arrivati sul posto poco prima con un autobus, anziché con l’auto trovata nell’area. Tuttavia, le loro affermazioni sono state immediatamente smentite dagli investigatori, che hanno accertato come la vettura presentasse chiari segni di utilizzo recente e, dai successivi controlli in banca dati, risultasse intestata alla moglie del 37enne.

A nulla sono valse le loro spiegazioni e, al termine delle operazioni, i due soggetti sono stati denunciati per tentato furto aggravato in concorso, ferma restando la presunzionedi innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.

Seguici su Facebook

Seguici su Instagram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *