Clamoroso strappo al Tavolo della salute dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania. Le sigle sindacali confederali, di categoria e i pensionati di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno deciso, di comune accordo, di lasciare la riunione per sottolineare principalmente un disagio maturato dopo oltre un mese d’attesa. I sindacati, infatti, lo scorso 25 maggio avevano inviato una richiesta di convocazione urgente, a seguito della chiusura di reparti ospedalieri e ambulatoriali per carenza di personale medico e sanitario, ma anche per fare il punto sull’impiego delle ingenti risorse stanziate con il Pnrr per la sanità territoriale.
Soltanto il 21 giugno l’Asp convocava l’incontro per il 3 luglio allargandolo poi, senza alcun preavviso ai componenti del Tavolo, anche alla delegazione trattante aziendale. Una novità inaspettata dunque per Cgil, Cisl, Uil e Ugl, firmatari dell’intesa che ha portato alla nascita del Tavolo della salute, che si è andata così a sommare alle perplessità maturate nelle ultime settimane sulla reale funzione dell’organismo connessa al concreto interesse dell’Asp a portarlo avanti in modo efficace ed efficiente.
“Avevamo già intenzione, durante la riunione, di avere una risposta certa da parte della dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale su come avrebbe avuto intenzione di proseguire l’attività del Tavolo, alla luce della mancata osservazione in più occasioni del protocollo sottoscritto nel 2021 – fanno sapere i segretari generali territoriali Carmelo De Caudo, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci. Il Tavolo della salute, come previsto nell’accordo, doveva essere convocato con cadenza mensile per il monitoraggio costante dei vari aspetti della sanità nel nostro territorio e, invece, ci siamo ridotti a dover inseguire chiedendo di poter essere convocati sulla base di argomenti da noi proposti. Nessuna urgenza quindi per l’Azienda che ha anche ben pensato di farci trovare nello stesso luogo e alla stessa ora, per la medesima riunione, altri soggetti che non c’entrano nulla con lo spirito del Tavolo – tuonano De Caudo, Attanasio, Meli e Musumeci. Senza rimostranza alcuna nei confronti di queste sigle sindacali che, loro malgrado, si sono ritrovati in questa situazione, abbiamo concordato di alzarci e andare via per rispetto del Tavolo e di ciò che per noi rappresenta, chiedendo una riconvocazione urgente in mancanza della quale provvederemo diversamente. Dovevamo parlare della gravissima carenza di personale medico e sanitario nelle strutture ospedaliere di Catania e provincia, nonchè della questione relativa ai “medici a gettone”, della chiusura del punto nascite di Bronte e delle persistenti problematiche dell’ospedale di Caltagirone. Da mesi non abbiamo più notizie dall’Asp dello stato di avanzamento dei progetti finanziati con i fondi del Pnrr. Riteniamo questo atteggiamento (oltre quello poco collaborativo da parte di alcuni uffici) non rispettoso nei confronti di chi rappresenta i lavoratori e gli utenti del servizio sanitario regionale, che continuano a credere nella pratica assidua della concertazione per il miglioramento anche delle prestazioni sanitarie ed assistenziali in favore dell’intera comunità. Ci auguriamo – concludono i quattro segretari, anche a nome delle categorie e dei pensionati che fanno parte del Tavolo provinciale della salute – che quanto avvenuto sia stato per l’Asp solo uno sgradevole incidente di percorso e che la Direzione generale possa fare immediatamente chiarezza sul futuro del Tavolo stesso, che per noi rappresenta uno strumento importante soprattutto in questa fase particolare in cui la sanità sta cambiando profondamente, anche nella nostra area metropolitana.