Un Catania nervoso e distratto non va oltre il pareggio con la modesta Cavese. La squadra allenata da Peppe Raffaele scende in campo con un centrocampo improvvisato. Al posto degli infortunati Rosaia e Maldonado giocano Biondi e Piovanello. Un Catania decisamente ridimensionato rispetto alle ultime due partite. Probabilmente la squadra etnea paga l’assenza degli infortunati e il pessimo stato di forma di chi è rientrato dall’infortunio. In particolare, ha destato perplessità la prestazione di Tonucci che è parso la brutta copia del difensore che avevamo apprezzato ad inizio stagione. Stesso discorso per la prestazione di Nana Welbeck, altro giocatore rispetto a quello apprezzato nella partita con il Bisceglie. Il centrocampista etneo, probabilmente con la responsabilità di gestire da solo le due fasi di gioco: interdizione e costruzione, si è fatto prendere dal nervosismo che lo ha portato a compiere falli di frustrazione con gli inevitabili cartellini gialli è l’ingresso anzitempo sotto le docce. E dire che inaspettatamente, nella prima frazione di gioco, le cose si erano messe bene per gli etnei. Al 34mo sugli sviluppi di un calcio di punizione arriva il vantaggio del Catania. Pinto batte la punizione che viene intercettata da Pecorino che colpisce di testa per un distratto portiere della Cavese che, senza intervenire, guarda la palla che lentamente si insacca in rete. Per dirla in breve: Bisogno, portiere della Cavese, si rende protagonista di una papera e il Catania ringrazia. Il pareggio della Cavese arriva nella ripresa: l’indiavolato ex Russotto sfrutta un errore della difesa etnea e sigla il gol del pareggio. Per il resto partita noiosa condita da tanto nervosismo. Sugli scudi Pecorino per il Catania e Russotto per la Cavese.